Era Divina

Ciò che disegno è la trasposizione di ciò che sento. Non semplicemente nudi di donna, ma un mondo interiore fatto di femminilità, passione e magia.

Cosa c’è di bello dentro di noi? Qual è la rappresentazione della sensualità, della femminilità e della passione? Sicuramente per me è l’amore, rappresentato dal corpo, dalla carne che racchiude l’anima e l’energia femminile.

Lo raffiguro senza sfumature, in bianco e nero, con segni e tratti che tracciano di scritte indelebili un passato di donne che non va cancellato. Donne dipinte di nero bollente, di oro lavico, come se l’inchiostro fosse il sudore, quando stanchi di trattenerci sfoghiamo la passione che ci brucia dentro.

Il segno è ciò che mi contraddistingue, si trova in tutte le tecniche che ho usato, come se rappresentasse graficamente un erotismo fine ma deciso, influenzato da sempre dall’arte giapponese e dal fumetto. Gran parte della mia ispirazione nasce proprio da li, un’adolescenza fiorita con la curiosità e l’attrazione per particolari artisti come Klimt, Schiele, Escher e Henry Toulouse Lautrec, per poi passare al fumetto con il genere erotico con autori come Manara, Crepax, Tanino Liberatore e Moebius.

L’occhio da grafica mi permette di giocare con le curve dei corpi, creando incastri, giochi, geometrie, ripetizioni, pattern e non ultimi quadri figurativi di donne coraggiose, eroine emancipate, guardiane del nostro mondo e dei nostri diritti.

Gran parte dei miei disegni è realizzato ad inchiostro applicato a pennello, una tecnica che richiede pazienza, calma e precisione. Una sorta di meditazione introspettiva che riporta al mio baricentro emozionale. In più realizzo anche quadri acrilici, acquerelli e pastelli, cercando di lasciar emergere il segno che m’appartiene.

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